Bang Bang
25 ottobre 2010
Questa foto di Andrew Moore, dice molto di più di quanto non potrei dire io a parole in questo momento.
Lascio spazio alla libera interpretazione, inchiodando a quella locandina, il mio pensiero più nitido.
Intanto, userò la parete a fianco per sbatterci la testa, magari aiuterà a ordinare i pensieri.
3 commenti
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Anch’io vorrei sbattere la testa contro il muro. Magari i pensieri si dispongono in uno schema più ordinato, colpo dopo colpo, come nel Tetris. L’importante è non far sbocciare fiori rossi sulla parete. E poi a furia di sbattere la testa può sopravvenire un bel trauma cranico, e allora, finché siamo svenute non si pensa più-
sapere che c’è qulacuno lì fuori, che percepisce esattamente il senso di quello che dico, anche se non dico tutto fino in fondo, da un lato mi inebria e dall’altro fa un po’ paura. Forse è solo questione di congiuzioni nervose. Fatto sta che nelle partite a Tetris, spesso è il gioco a vincere su di me. Accadrà anche questa volta, vedrai. Spero a te l’incastro vada meglio…
Dubito andrà meglio. Incastrerò le varie forme dei Tetris-pensieri in modo tale da lasciare un sacco di buchi che mi faranno ulteriormente pensare. Comunque io non sono mai stata una di quelli che giocando a Tetris dicono: Ancora una partita!