Freedom for Freedom.
Onestamente, sono politicamente poco esperta, ed in generale poco attenta alle discussioni e ai dialoghi sull’argomento.
Ci sono alcuni casi, però, forse quelli dove la politica non è solo un dibattito fatto di congetture e rimpalleggiamenti tra fazioni opposte, che la mia attenzione viene comunque catturata.
Questa fonte ha un nome (anche un po’ complicato): Aung San Suu Kyi.
Non vohglio sembrare una femminista agguerrita, perchè non lo sono, ma ammiro la forza di chi crede fortemente in qualcosa e va contro tutto e tutti per vincere la battaglia.
Paradossalmente, si avvicina più questo al mio immaginario di politica, rispetto a quello che solitamente sfiora il mio udito quotidinamente.
E’ questo l’atteggiamento giusto, quello che mi fa ancora credere che certe cose possono essere cambiate se non sono come crediamo dovrebbero essere.
Aung San Suu Kyi, libera! Io ci credo.
Anch’io prima ero desengagée, e quasi me ne vantavo. Ora no, c’è stato qualcuno, e ci sono state letture, che mi hanno fatto capire che la politica può addirittura contaminare il nostro stile di vita, e il nostro pensare. Questa piccola donna birmana è incredibile, davvero. Fa specie vedere nelle foto questo cardellino delicato e sapere che dentro ha una forza magmatica. La spina dorsale mi suona come un clavicembalo, e penso a quanto sono minuscola io.